Titolo, parola chiave, descrizione, vanity url: contenuti utili per chi legge e ottimizzati per la seo.

Possiamo differenziare la seo base, che è sostanzialmente l’ottimizzazione delle pagine e degli articoli del sito, dalla seo avanzata dove la seconda presuppone una importante conoscenza del codice del sito e esperimenti continui per accontentare i sempre più esigenti algoritmi dei motori di ricerca.
Agli albori della seo (search engine optimization) bastava ripetere più volte le parole chiave nel post del blog e creare dei link in ingresso per vedere i nostri contenuti competere nelle prime posizioni.
Da allora molto è cambiato: le pagine pubblicate sul web ogni giorno sono milioni e la struttura minima di ottimizzazione lato seo è gestita su una buona parte dei siti; anche wordpress, cms (sistema di gestione dei contenuti del sito) tra i più conosciuti, ha tra i suoi plugin il famoso Seo Yoast che semplifica l’inserimento dei cosiddetti meta tag (parole chiave, descrizioni etc.) all’interno di articoli e pagine del sito.

Più avanti mi soffermo su come sia cambiata la seo e quali fattori sono importanti per il buon posizionamento  ma per ora mi concentro su un aspetto altrettanto determinante e cioè il ruolo che alcuni meta tag hanno nel convincere l’utente interessato a scegliere di cliccare sul tuo link inserito tra i risultati proposti da Google.
Prendo in esame il mondo della consulenza finanziaria perché ne ho parlato giorni fa con un professionista interessato a sviluppare il suo personal branding (e perché nel passato sono stato iscritto all’albo).

Mi sono affidato a Google instant che mi ha consigliato di aggiungere a “consulente finanziario” (troppo generica) i termini “cosa fa” (secondo Adwords, piattaforma advertising di Google, ha poche ricerche mensili ma la media del costo per click è alta); ho impostato tra gli strumenti di ricerca “ultimo anno” per cercare info più recenti. Nell’immagine sono riportati i risultati proposti da Google: il primo riporta l’articolo di forextrading.it, portale di consulenza per gli investimenti; il terzo un portale per ricerca lavoro; il secondo è il sito di un Consulente Finanziario che è lo scopo della mia ricerca essendomi immedesimato in un utente che vuole maggiori informazioni prima di affidarsi ad un professionista.
Per i meno attenti una prima notizia: il motore di ricerca ha aumentato lo spazio (da 500 a 600 px) dedicato ai risultati il che significa maggiori possibilità di integrare le risposte che il nostro utente può leggere; per chi usa wordpress può modificare, proprio grazie a Seo Joast, title, vanity url e meta description che in sequenza si occupano di indicare all’algoritmo qual è il titolo, l’url personalizzata e gli argomenti essenziali del contenuto pubblicato da utilizzare nello snippet proposto all’utente. Ricorda sono solo indicazioni perché Big G decide in base alle valutazioni sull’articolo e sul sito in generale cosa è più efficace per chi ha effettuato quella ricerca.

ricerca parole chiave consulente finanziario cosa fa

Ecco un’analisi nel dettaglio dello snippet (titolo e descrizione del link) del risultato della ricerca preso in considerazione e della pagina di atterraggio:

  1. Seo title: Promotore o Consulente Finanziario? – Alessandro Spedicato
    a. Il titolo non risponde alla mia richiesta iniziale ma pone a confronto due figure differenti
    b. Il nome del consulente è anche il nome del dominio
  2.  Vanity url: www.alessandrospedicato.it/promotore-o-consulente-finanziario/
    a. È una copia del titolo quindi non porta nuovi dettagli a me che sono interessato a risolvere un dubbio
  3. Meta description (estratta autonomamente da Google): 11 ago 2015 – “Chi è il consulente finanziario e cosa fa? Il consulente finanziario è un libero professionista che si fa pagare per fornirti consigli su come investire il tuo denaro.”
    a. Il numero di caratteri rispetta la lunghezza massima impostata dagli standard di Google
    b. Il testo nella descrizione corrisponde alle richieste che io ho digitato ma risulta una risposta fredda e poco coinvolgente
  4. Il contenuto che si raggiunge cliccando sul link spiega la differenza tra consulente finanziario e promotore, così come correttamente indicato nello snippet, e fornisce pochi elementi per risolvere la questione iniziale; l’articolo è di agosto 2015 e nel frattempo la denominazione “promotore finanziario” è stata nuovamente trasformata in “consulente finanziario” rendendo non attuale l’argomento trattato.
    Il sito complessivamente non è male ma ha un design un po’ datato, gli articoli del blog non vengono pubblicati spesso e non hanno una cadenza programmata.

Chi come me cerca “chi è, o, cosa fa il consulente finanziario” ha qualche dubbio da risolvere e probabilmente si trova nella prima fase di un percorso che porta a una azione determinata: riuscire a essere presenti nella prima pagina delle ricerche e dare le risposte giuste risolvendo subito quei dubbi e anche altri potrebbe trasformare il webnauta in un contatto qualificato.

Il consiglio che mi sento di dare a Alessandro è innanzitutto di aggiornare l’articolo ragionando su quanto scritto nel paragrafo precedente; modificherei il title in “Chi è e cosa fa il consulente finanziario”; cambierei anche il vanity url in “professionista-investimento-finanziario” impostando un redirect per non perdere il posizionamento raggiunto; infine inserirei nella descrizione il seguente testo:
“Il consulente finanziario è il professionista abilitato che aiuta il cliente a investire i propri risparmi per raggiungere il migliore risultato nel rispetto della sua propensione al rischio” .

Il nuovo corso di Google è la ricerca della risposta perfetta per l’utente che non risiede solo nelle parole chiave utilizzate ma nella corrispondenza tra termini di ricerca, contenuto e intenzioni dell’utente (seo semantica); nell’esempio precedente ho utilizzato “consulente finanziario cosa fa” e ho immaginato che questi termini possano essere utilizzati da:

Il Consulente Finanziario che vuole aumentare i suoi contatti e in futuro anche clienti, dovrà impostare il contenuto del blog per risolvere i dubbi degli utenti per lui più utili che corrispondono (chiaramente) nell’elenco precedente al primo e al terzo punto; gli argomenti da trattare riguardano i vantaggi, le sicurezze offerte dalla normativa, il metodo di approccio alle necessità di investimento e tanto altro.

Nella seo semantica le parole chiave (usate con parsimonia) sono ancora utili ma solo all’interno di testi espressi in maniera chiara e intuitiva: sinonimi o argomenti correlati, link di approfondimento interni e esterni al sito, citazioni e esempi pratici possono aumentare l’importanza della pagina agli occhi e alle orecchie ( 😀 ) di Google e più entriamo nel dettaglio più aumenta la nostra autorevolezza nei confronti di chi legge.

In ultima analisi questi sono alcune dei consigli che mi sento di dare per ottenere il massimo risultato dalle nostre attività di writer:

  1. Utilizzare i termini di ricerca più digitati dagli utenti per creare articoli utili per il target;
  2. pubblicare con continuità affidandosi a un piano e a un calendario editoriale ;
  3. cercare di capire le reali intenzioni della ricerca effettuata per avere indicazioni chiare sul contenuto del post;
  4. inserire nell’articolo immagini (aggiungendo il tag alt, elemento identificativo della foto per Google e la descrizione) che realmente rappresentano il concetto che si vuole comunicare;
  5. utilizzare i social per ampliare la portata di quanto viene scritto condividendolo su quelle piattaforme dove il target è più presente anche attraverso la sponsorizzazione del post.

Per chi volesse approfondire il concetto di seo semantica può leggere la guida alla seo semantica preparata da Emanuele Chiericato che la spiega nel dettaglio e ci fornisce diversi strumenti utili.

Note:
In questo articolo ho preso in considerazione Google come motore di ricerca perché è il più utilizzato in Italia e per gli strumenti evoluti ma gratuiti che mette a disposizione per l’analisi dei risultati.

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