Come l’universo fisico, anche il metaverso si sta espandendo sempre di più. Moltissime aziende tecnologiche stanno investendo in quello che sembra essere il nostro futuro in rete: armati di visori e di altri gadget hi-tech ci muoveremo come avatar all’interno di mondi virtuali condivisi (i metaversi, appunto) per acquistare, giocare e interagire con altri “simil umani”.

Fantascienza o più fanta-horror? Durante la pandemia tutte le attività online hanno vissuto un boom di popolarità, dai social alle piattaforme di condivisione. Videogiochi immersivi come Fortnite – in cui i gamer, oltre a sfidarsi in gruppo o con gli amici, possono creare contenuti e assistere a un concerto o vedere un film – hanno riscosso un grande successo, soprattutto fra giovani e giovanissimi.

Facebook – che, tra i suoi numerosi progetti, punta a diventare la società leader del metaverso – ha lanciato Horizon Workrooms, una piattaforma virtuale dove le persone possono organizzare dei meeting in cui tutti gli avatar sono seduti attorno a un tavolo per collaborare su progetti, modificare documenti e visionare insieme video o altro materiale.

Se il metaverso rappresentato da queste esperienze è attualmente limitato, in un futuro non molto lontano avremo la possibilità di viaggiare tra metaversi nello stesso modo in cui oggi navighiamo tra siti web, social e altri portali online.

Un altro possibile scenario è che questi mondi alternativi un giorno siano governati dalle persone che ne fanno parte e non dalle società proprietarie della piattaforma; un concetto di decentralizzazione, questo, che proviene dall’esperienza delle valute digitali, in cui, in alcuni casi,  il controllo e la gestione è affidata ai partecipanti e che permetterebbe una maggiore democratizzazione del metaverso (con tutte le possibilità e le perplessità del caso).

E nel frattempo le aziende non tecnologiche cosa fanno? Stanno studiando le modalità di approccio al metaverso per conquistare nuovi pubblici e fidelizzare quelli esistenti anche all’interno di queste piattaforme. Nel prossimo futuro, quindi, l’integrazione dell’intelligenza artificiale con la realtà aumentata e lo studio del comportamento di chi naviga nei metaversi potrebbe generare nuove forme di marketing online sempre più avanzate.